Fabbrica

ore 21.30 palco grande

di e con Ascanio Celestini

 

ASCANIO CELESTINI, con “FABBRICA” porta in scena uno spettacolo di storia patria in tuta blu. Vera «macchina parlante»,  ipnotizza il pubblico con il veloce affabulare narrativo, con la sua capacità di intrigare e far riflettere, mantenendo sempre un ritmo intenso, serrato.
“Fabbrica” è una lettera recitata, una confessione, uno scavo nella memoria collettiva, ma soprattutto una storia industriale, condita di cronaca, storia e fantasia.
Storie isolate, frammenti di racconti, invenzioni ruotano tutti attorno al vissuto fisico, ma anche all'idealità della fabbrica.

Tutto comincia la sera del 16 marzo 1949, quando il protagonista fa il suo ingresso da neo assunto in fabbrica, con la mansione di scovazzino – «devo scopare il carbone nell’altoforno».
Il suo capoturno è Fausto, che subito spiega: «La fabbrica c’ha un centro e quel centro è l’altoforno. E noi stiamo al centro della fabbrica». Parte da qui la lettera alla madre, attraverso cui il narratore di questo “teatro-epistolare” dipana la storia di una fabbrica italiana.
E la storia della fabbrica è innanzi tutto la storia dei suoi operai, e soprattutto di Fausto, il capoforno. E prima ancora che di Fausto, è la storia del padre di Fausto  e del nonno di Fausto, anche loro di nome Fausto.
Lo scorrere veloce di  vicende umane  ci restituisce cinquant’anni di storia italiana.


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